Il commerciante che ponga in vendita, nel periodo immediatamente successivo alla dichiarazione di emergenza nazionale, quale effetto della diffusione pandemica del Coronavirus, mascherine protettive (denotate FFP1, FFP2 e FFP3) a prezzi sproporzionati rispetto a qualsiasi margine fisiologico di speculazione, in assenza di giustificazioni correlabili a maggiori costi di produzione e in presenza di condizioni emergenziali, che hanno determinato un aumento esponenziale della domanda, pone in essere una condotta atta a influenzare il mercato di quei beni, considerando la situazione di emergenza sanitaria, le condizioni di psicosi della popolazione (per la carenza dei prodotti sul mercato e per la necessità di procurarli in tempi brevi) e in assenza di prezzi inferiori praticati dagli altri concorrenti sul mercato (nella specie, si trattava di mascherine protettive offerte in vendita sul sito Amazon a prezzi che presentavano ricarichi, rispetto al prezzo di acquisto, compresi tra il 1498 per cento ed il 1566 per cento). Sentenza del Tribunale di Bari , 28/04/2020.
Fonte: Foro it. 2020, 6, II , 411